Entro il 30 aprile i proprietari di immobili siti nel comune di Tarvisio hanno la possibilità di richiedere un contributo per il restauro delle facciate. Sono ammessi al contributo “una tantum” – come si legge nel bando pubblicato lo scorso 6 marzo dall’amministrazione comunale di Tarvisio – gli interventi consistenti nel tinteggio delle facciate e pitturazione dei rivestimenti lignei, nella pitturazione/restauro o sostituzione dei serramenti esterni, nella pitturazione/restauro o rifacimento dei balconi in legno, e nella sostituzione delle insegne commerciali non coerenti con il contesto.
Sino a qui tutto bene. Arrivati al comma 4 del articolo 5 del bando però si scopre che i beneficiari dovranno impegnarsi ad esporre per almeno dieci anni sulle facciate, oggetto dei lavori, una targa che riporti la dicitura “Restauro dell’edificio realizzato con il contributo delle risorse a favore della minoranza linguistica slovena – art. 20 L.R. n. 26/2007”.
“La lodevole iniziativa assume quindi connotati grotteschi – commenta il consigliere regionale della Slovenska skupnost Igor Gabrovec. E’ veramente singolare – continua l’esponente regionale del partito espressione della Minoranza slovena – l’interpretazione data dal Comune di Tarvisio agli interventi a favore della minoranza linguistica slovena della provincia di Udine. Che vantaggi avrà la comunità nazionale slovena, quale sviluppo e quali incidenze positive sulla minoranza storicamente riconosciuta della nostra regione sono previsti con questa iniziativa?” si chiede ironicamente Gabrovec che allo stesso tempo sottolinea che la questione non è affatto divertente. Nei cassetti, infatti, ci sono innumerevoli altre idee e progetti di grande valenza che attendono di ricevere attenzione e supporti finanziari. Uno di questi, ad esempio, l’imminente bisogno di fondi a sostegno dei programmi di istruzione in sloveno e tedesco dell’Istituto omnicomprensivo di Tarvisio, che risultano a rischio di chiusura già dal prossimo anno scolastico.
“Annuncio quindi un’interrogazione urgente alla Presidente della Regione in cui chiederò di sapere com’è possibile che i fondi destinati per la tutela di una minoranza linguistica riconosciuta vengano destinati a interventi generici di manutenzione ordinaria degli immobili e di rivedere le forme di controllo sui fondi delle leggi regionali che evidentemente non sono abbastanza efficaci.”
Trieste, 20 marzo 2014